
COVID-19: aggiornato il Protocollo di Sicurezza dei Lavoratori
Sicurezza sul lavoro, Legale, Adeguamento Normativo
scritto da Albani il 25-04-2020 11:23
Il 24 Aprile è stato aggiornato il "Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Un lavoro nato dalla cooperazione tra il Governo, organizzazioni di rappresentanza datoriali quali ad esempio Confindustria, e sindacali come Cgil, Cisl e Uil.
Ecco alcune delle novità introdotte:
-sospensione delle attività in carenza di sicurezza.
-L'azienda deve fornire una informazione adeguata sulla base delle mansioni e dei contesti lavorativi, ed in particolare sulle misure cui il personale deve attenersi per garantire un corretto utilizzo dei DPI e contribuire a prevenire ogni possibile forma di diffusione di contagio.
-Ingresso in azienda:
- “L' ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all'infezione da COVID 19 dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone.
- Qualora, per prevenire l'attivazione di focolai epidemici, nelle aree maggiormente colpite dal virus, l'autorità sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l'esecuzione del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro fornirà la massima collaborazione.
-Accesso di fornitori esterni:
- in caso di lavoratori dipendenti da aziende terze che operano nello stesso sito produttivo (es. manutentori, fornitori, addetti alle pulizie o vigilanza) che risultassero positivi al tampone COVID-19, l'appaltatore dovrà informare immediatamente il committente ed entrambi dovranno collaborare con l'autorità sanitaria fornendo elementi utili all'individuazione di eventuali contatti stretti.
- L'azienda committente è tenuta a dare, all'impresa appaltatrice, completa informativa dei contenuti del Protocollo aziendale e deve vigilare affinché i lavoratori della stessa o delle aziende terze che operano a qualunque titolo nel perimetro aziendale, ne rispettino integralmente le disposizioni
-Sanificazione straordinaria le mascherine negli spazi comuni:
- Si indica che nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni
- Sulla base del complesso dei rischi valutati e, a partire dalla mappatura delle diverse attività dell'azienda, si devono adottare DPI idonei. Inoltre, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni è previsto l'uso della mascherina mascherina chirurgica.
- Qualora un lavoratore mostrasse sintomatologia riconducibile a COVID-19, al momento dell'isolamento questo deve essere subito dotato ove già non lo fosse, di mascherina chirurgica.
-Organizzazione aziendale, smart working e distanziamento sociale
- Ove possibile, il lavoro a distanza continua ad essere favorito anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività quali ad esempio assistenza nell'uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause.
- Rimane necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente con la natura dei processi produttivi e degli spazi aziendali. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni.
- per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente potranno essere trovate soluzioni innovative come, ad esempio, il riposizionamento delle postazioni di lavoro adeguatamente distanziate tra loro o soluzioni analoghe.
- l'articolazione del lavoro potrà essere ridefinita con orari differenziati che favoriscano il distanziamento sociale riducendo il numero di presenze in contemporanea nel luogo di lavoro e prevenendo assembramenti all'entrata e all'uscita con flessibilità di orari.
- è essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa (commuting), con particolare riferimento all'utilizzo del trasporto pubblico. Per tale motivo andrebbero incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro con adeguato distanziamento fra i viaggiatori e favorendo l'uso del mezzo privato o di navette
-Il ruolo del medico competente e la sorveglianza sanitaria
- il medico competente potrà suggerire l'adozione di eventuali mezzi diagnostici qualora ritenuti utili al fine del contenimento della diffusione del virus e della salute dei lavoratori, ad esempio tamponi.
- alla ripresa delle attività, è opportuno che sia coinvolto il medico competente per le identificazioni dei soggetti con particolari situazioni di fragilità e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da COVID 19.
- E' raccomandabile che la sorveglianza sanitaria ponga particolare attenzione ai soggetti fragili anche in relazione all'età.
- Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l'infezione da COVID-19 il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l'idoneità alla mansione, anche per valutare profili specifici di rischiosità e comunque indipendentemente dalla durata dell'assenza per malattia.
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Per il testo completo del nuovo Protocollo clicca sul link qui sotto:
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